Pubblicata il: 06 Settembre 2023
Affitti brevi in condominio
La polemica sui limiti agli affitti brevi nelle città coinvolge proprietari e “condominio”, gli uni per godere appieno della proprietà, il condominio per evitare l’andirivieni di persone sconosciute, spesso rumorose e con abitudini diverse.
Ma un regolamento di condominio può specificare cosa i proprietari delle unità immobiliari possono (o non possono) fare nei loro appartamenti?
“Il regolamento di condominio di natura contrattuale, di solito predisposto dal costruttore, può o vietare alcune destinazioni d’uso o imporre limiti a carico delle singole unità immobiliari di proprietà esclusiva dei condomini, ma i limiti devono essere previsti in modo chiaro e circoscritto, espressi in maniera inequivoca e per essere opponibili ai nuovi acquirenti devono essere adeguatamente resi pubblici con regolare trascrizione o, in mancanza, con accettazione espressa della parte acquirente” (Cfr. Cass. 27257/2019).
Se il regolamento condominiale non prevede queste limitazioni, cosa possono fare i condomini infastiditi?
“L’Assemblea dei condomini può comunque prevedere, con le maggioranze previste dal Codice civile, norme specifiche che impongono limiti non sulle singole proprietà, ma sull’uso delle cose comuni, poste a tutela di beni di rilevanza condivisa, come la sicurezza, il decoro, la tranquillità o simili”.
Da rilevare che “L’Art. 70 delle Disposizioni attuative del Codice civile prevede che per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino a 200 Euro, e, in caso di recidiva, fino a 800 Euro”. La sanzione è irrogata a seguito di delibera dall’Assemblea con le maggioranze di cui al secondo comma dell’articolo 1136 del Codice civile.
Comunque, nulla vieta che il Regolamento di condominio attribuisca ad un organo diverso dall’Assemblea il potere di irrogare la multa, ad esempio, direttamente l’Amministratore condominiale.