Pubblicata il: 25 Maggio 2023
Legge delega: Cedolare secca anche per i commerciali
La riforma che prevede l’applicazione della cedolare secca “agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo”, è compresa nel la Legge delega votata recentemente dal Parlamento. Quindi il regime agevolato potrebbe essere esteso non solo agli immobili ad uso commerciale (l’estensione del 2019 riguardava gli immobili di Categoria C/1 e fino a 600mq) ma anche alle altre categorie d’uso. Comunque si dovranno attendere i Decreti Legislativi che attueranno la delega per conoscere con esattezza come si concretizzerà la misura. Da capire anche se la potrà utilizzare anche chi ha un contratto già attivo.
Ricordiamo che la prima sperimentazione di Cedolare secca sugli affitti “commerciali” risale alla Manovra 2019 (Legge 145/2018, art. 1, comma 59) che aveva concesso la cedolare secca per le locazioni dei magazzini commerciali, negozi e botteghe (categoria catastale C/1). In quella occasione era stata prevista anche una limitazione di superficie (600 mq escluse pertinenze) assoggettabile a locazione agevolata, con aliquota al 21%.
La cedolare secca, prevista anche per i canoni ad uso turistico, è un sistema di tassazione alternativo al regime ordinario regolato dall’articolo 3 del D.Lgs n. 23 del 14 marzo 2011. Si può definire tassazione agevolata, perché prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef sul contratto d’affitto con aliquota pari al:
10% per affitti a canone concordato, 21% sul contratto d’affitto a canone libero.
Inoltre, chi decide di aderire alla cedolare secca non dovrà pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. Ricorda l’Agenzia dell’Entrate che “la scelta per la cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.”
Si può uscire dal “regime” di Cedolare secca dandone comunicazione all’affittuario almeno 30 giorni prima della data di scadenza e comporta il versamento dell’imposta di registro, eventualmente dovuta.
Ulteriori info presso Asppi di Ravenna