Successione

Pubblicata il: 16 Dicembre 2021

Successione

Per il trasferimento di beni immobili per successione e per donazione ci sono delle imposte da pagare. Si differenziano dalle imposte di registro o dall’IVA perché più elevate quanto più lontano è il grado di parentela tra il defunto e l’erede o il donante e il donatario.

Se l’erede è il coniuge o il discendente in linea retta l’imposta sarà del 4%, se l’erede è un fratello o sorella oppure un parente entro il 4º grado allora l’imposta sarà del 6%, se invece è un parente più lontano o addirittura un estraneo l’imposta sarà dell’8%.

Da tener conto delle aliquote ma anche delle franchigie, delle soglie entro le quali non è dovuta l’imposta, ma anche in questo caso cambiano a seconda del grado di parentela. Per il coniuge e i parenti in linea retta, la franchigia è di un milione di euro, mentre per fratelli e sorelle la franchigia è di 100mila euro.

Sottolineiamo che nel caso in cui un soggetto muoia e lasci moglie e due figli, ciascun erede avrà una franchigia di un milione di euro, quindi quel 4% di imposta di successione andrà pagato solo sul patrimonio che sopravanza.

Va aggiunta anche l’imposta di trascrizione del 2% da pagare sul valore catastale degli immobili e l’1% per la voltura castale.

Anche nel caso di trasferimento per successione e donazione valgono le agevolazioni prima casa. Quindi parliamo di un immobile ad uso abitativo e non di lusso, cioè non deve rientrare nelle categorie catastali A1/A8/A9/A10. Chi riceve la donazione deve risiedere nel comune o trasferirvisi entro 18 mesi e non deve vendere l’immobile entro i cinque anni dalla successione o dalla donazione. Altro obbligo è una dichiarazione di non aver posseduto un altro immobile acquistato con le agevolazioni prima casa che è possibile superare.

In Asppi è possibile informarsi e richiedere un preventivo.

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