«Nessun aumento degli affitti se i canoni erano già concordati»

Pubblicata il: 25 Giugno 2024

Nell’ultimo periodo in provincia si parla spesso di caro affitti, suscitando timori e preoccupazioni negli inquilini. Questi dati si riferiscono unicamente ai nuovi contratti a canone libero.  

Gli accordi territoriali previsti dalla legge 431/98 (in vigore dal 1998) e dal Dm del 16 gennaio 2017 regolano i canoni concordati per uso abitativo (nella formula 3 anni+2) che consentono di stipulare contratti d’affitto calmierati rispetto ai canoni liberi (4 anni+4).

Da anni Asppi Ravenna (Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari) si muove a tutela del canone concordato, nell’interesse di locatori e inquilini. Scegliendo di redigere un contratto a canone concordato, il proprietario immobiliare valuta il valore del costo d’affitto dell’abitazione secondo una serie di parametri che interessano metratura, posizione, posti auto, riscaldamento autonomo, balconi e altre caratteristiche strutturali della casa, garantendo all’inquilino un prezzo più conveniente rispetto ai canoni del mercato libero e ottenendo in cambio sgravi fiscali sulle tasse di locazione. Proprio per questo l’associazione assevera nella quasi totalità dei casi (circa il 95percento) contratti a canone concordato. 

La Legge 431 permette di emettere canoni di affitto ridotti rispetto ai valori di mercato, in cambio di facilitazioni fiscali. Nei Comuni della Provincia di Ravenna però, gli ultimi accordi tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini risalgono al gennaio 2018, risultando oggi obsoleti: per questo, i proprietari sono sempre più inclini alla stipula di contratti a canone libero, andando contro l’interesse di entrambe le parti: se da un lato i canoni sono più elevati, dall’altro i proprietari perdono la cedolare secca e la riduzione dell’Imu.  

Per Asppi è necessario  rivedere le valutazioni in base alla classe energetica dell’alloggio, i parametri che migliorano abitabilità e sicurezza, nonché le tabelle che stabiliscono il canone al metro quadrato. 

«Nell’utilizzo quinquennale degli accordi tra locatori e inquilini sono state rilevate difficoltà tecniche di applicazione come arredi e superfici, e di individuazione come logge e porticati, che vanno chiarite per evitare dispendiosi contenziosi – spiega Roberto Scaini, presidente di Asppi Ravenna –. È importante per noi sottolineare che in territori vicini, anche comparabili a Ravenna, come Bologna, Modena, Reggio Emilia, Cesena, gli accordi sono già stati firmati e prendono in considerazione le mutate condizioni». 

Per informazioni: ASPPI Ravenna

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